Camminando verso le lucertole
Spesso mi capita di pensare a Giulio anche perchè ogni tanto mi viene da riflettere sulla morte. Sono appuntamenti serali che mi sprofondano nella malinconia. Più passa il tempo e più si fanno chiari certi momenti dell’infanzia e della giovinezza. Così rivedo Giulio in una di quelle palazzine dietro a Via Verdi e non lontano dalla sala Eden. Lo rivedo, magro, in un giardinetto con alcune aiuole rotonde. C’era qualcosa di ordinato in quel piccolo spazio che mi affascinava perchè era così diverso dal retro della mia casa coi capannoni di carbone e i tre grandi albicocchi che si alzavano nel disordine di cataste di legna, botti, sacchi, damigiane spagliate, galline e cani che le inseguivano agli ordini di mia madre. A quel tempo andavamo assieme a caccia di lucertole “nella strada morta” fangosa e abbandonata che portava alla stazione passando in mezzo ai campi. La fionda di Giulio, con elastici di gomma scura era la più proporzionata e perfetta. Spesso ci vedevamo anche al cinema Eden condotto da suo padre e mangiavamo assieme semi di zucca e lupini. Una sera di neve ci fu un raduno di vecchi nella sala perchè fuori faceva freddo e la gente voleva scaldarsi con le immagini di un film sul cimitero degli elefanti. Fu l’unica volta in tutta la sua vita che anche mio padre entrò in un cinema.
Giulio Turci - Designed by 03Studio | Tutti i contenuti presenti nel sito web sono coperti da copyright