Giulio Turci usò instancabilmente la macchina fotografica: insieme con innumerevoli disegni schizzati in velocità per fissare una forma o un'idea, il suo archivio pullula di foto in bianco e nero scattate negli anni Cinquanta e Sessanta, su cui troviamo impressi scorci o temi poi trasfigurati in pittura. Ne pubblichiamo qui una scelta, dove il lettore , se vorrà, potrà divertirsi a scovare analogie con questo o quel dipinto. Ma desideriamo riprodurle anche quale documento di una certa riviera romagnola oggi sparita, dov'era ancora possibile che la poesia s'annidasse, e il poeta fosse in grado di percepirla, tra sterpi secchi sulla sabbia e stuoie issate su pertiche per ripararsi dal vento, in traballanti cabine di legno e nella giostra vuota, nelle due barche in penombra accanto ai cespugli, nell'altalena solitaria in riva al mare tra una rovina di relitti di legno e nella scialuppa stenta abbandonata sulla bassa marea.
Foto scattate dall'artista, Santarcangelo di Romagna
Giulio Turci - Designed by 03Studio | Tutti i contenuti presenti nel sito web sono coperti da copyright
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.OkLeggi di più